CAMPOBASSO, APERTO L’ULTIMO TRATTO DEL SOVRAPPASSO PEDONALE DEL TERMINAL

L’iter procedurale per la realizzazione del sovrappasso pedonale del Terminal di Campobasso era iniziato circa 20 anni fa, con gli stanziamenti regionali previsti allora per il “Collegamento viario Sottopasso Via Insorti d’Ungheria-Terminal Bus”. A distanza di tutto questo tempo, l’Amministrazione comunale in carica, trovando le risorse economiche mancanti, è arrivata a completare, prima, nel dicembre del 2020, il tratto di collegamento del sovrappasso tra via Mazzini e il Terminal per autobus (ramo A e B), rendendolo fruibile al pubblico, e a seguire, quest’oggi, l’esecuzione dei lavori del ramo C, (tratto Terminal-via G. Vico). Presenti all’apertura ufficiale nel nuovo tratto il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, e l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Amorosa.
“Dopo tutti questi anni e i diversi intoppi che man mano si sono dovuti affrontare per la sua realizzazione, era un dovere verso la collettività giungere al completamento e all’apertura di un’opera pubblica e di tutti e tre i rami di questo sovrappasso. – ha dichiarato il sindaco Gravina- Il suo utilizzo renderà indubbiamente più sicuro il transito ai pedoni, principalmente a quelli che si recano dal terminal autobus verso il centro della città e verso l’Università e in direzione opposta.”
“L’esecuzione dei lavori che riguardano il collegamento pedonale tra il Terminal per Autobus ed il Centro del Comune di Campobasso, quest’ultimo denominato “ ramo C”, ha presentato sin da subito alcune criticità tecnico – amministrative che si è cercato di risolvere, apportando soluzioni efficaci, al fine di evitare inutili conflitti che avrebbero potuto inasprire le problematiche, a discapito dell’esecuzione dell’opera stessa e, soprattutto, nell’interesse della collettività”, ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Amorosa.
La struttura è completamente in acciaio tipo corten, ultimamente sempre più apprezzato e utilizzato nell’edilizia. La sua particolarità è costituita dalla patina protettiva che si crea sulla sua superficie dando il caratteristico colore bruno-ruggine. La patina superficiale protegge l’acciaio nel tempo, crea un’elevata resistenza alla corrosione dagli agenti atmosferici con la sua capacità di autorigenerarsi e auto proteggersi.
“Analogamente agli altri rami del collegamento – ha aggiunto Amorosa- è stata mantenuta la stessa configurazione della sezione tipo con l’effetto tubo, impiegando una struttura portante in carpenteria metallica circolare e lastre di lamiera preverniciata, con travi in acciaio collaboranti complete di isolatori sismici di appoggio ai pulvini e pile in acciaio.