Buono: “Lo straordinario risultato di Isernia apre una prospettiva riformista alternativa anche per le regionali”

“La partita – ha scritto l’esponente del Pd Stefano Buono – è ancora in atto ed è tutt’altro che facile e saranno ancora due settimane intense di campagna elettorale quelle che ci separano dal ballottaggio. Un dato però appare inequivocabile: il risultato del primo turno ha visto un’affermazione straordinaria del candidato Sindaco Castrataro e delle liste in appoggio ed è andato oltre ogni aspettativa per la coalizione di centro – sinistra. I pronostici iniziali erano sfavorevoli, eppure Piero Castrataro e le candidate e i candidati della coalizione, in una straordinaria campagna elettorale, sono riusciti a riaccendere il fuoco della speranza nei cittadini di Isernia. Un mix di rinnovamento ed esperienza che è riuscito a convincere un pezzo significativo della cittadinanza pentra. In un contesto nel quale lo spazio del dibattito politico pare essere perennemente occupato da chi urla più forte o semplicemente, come accade spesso nelle nostre realtà locali, da chi riesce a fare più liste può prevalere un modello differente, fatto di competenze, di idee, di proposte. Ragazze e ragazzi, giovani e meno giovani hanno saputo portare di nuovo le persone a desiderare realmente un Governo migliore per la loro Città; sono riusciti a convincere cittadine e cittadini che della politica ci si può ancora fidare. Un’affermazione rilevante in termini elettorali che è figlia anche della volontà, chiara sin da subito, di non voler scendere a compromessi, nell’accezione negativa del termine, per vincere ad ogni costo. E’ questo un approccio, un modo di fare politica, un modello riformista da perseguire in Molise anche nelle future competizioni elettorali e non tanto perché serve al Centro Sinistra piuttosto che al Partito Democratico ma perché è necessario per Governare bene. Credo che sia questo il sentiero da percorrere anche in prospettiva della prossima tornata alle regionali. Una regione che sta rischiando di non sopravvivere dal punto di vista demografico e ha una classe politica che non riesce ad assicurare le cure ai cittadini, che non riesce a progettare e a costruire le infrastrutture materiali e immateriali di cui necessita, che non sa tracciare un modello di sviluppo corale. Ecco perché abbiamo bisogno del “modello Isernia”, ecco perché abbiamo il dovere di costruire una coalizione fatta di capacità, competenze ma soprattutto di volontà di radicale mutamento rispetto alle dinamiche clientelari che da sempre caratterizzano la vita politica e che viaggiano sulle gambe di persone esperte di trasformismo e molto poco di buon Governo.”