Bandi molisani finanziati con il contratto di sviluppo, Ortis chiede nuove regole
“Ho chiesto nuove regole per i bandi molisani del CIS, il Contratto istituzionale di sviluppo, per creare occasioni di lavoro per le imprese locali e rivitalizzare l’economia regionale con positive ricadute su tutta la filiera edile”. Lo afferma il senatore Fabrizio Ortis, che ha presentato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, facendo proprie la preoccupazione e la perplessità espresse dall’associazione di costruttori del Molise Acem-Ance, che il 29 aprile scorso ha incontrato funzionari di Invitalia, soggetto attuatore dei Contratti istituzionali di sviluppo, per rendere loro note alcune criticità sui bandi di gara del CIS. I CIS, come ricorda Ortis, sono strumenti per accelerare la realizzazione di progetti strategici, tra loro funzionalmente connessi, di valorizzazione dei territori. Rientrano in tale ambito i progetti di infrastrutturazione, sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali, ambiente, occupazione e inclusione sociale. Gli interventi sono finanziati con risorse nazionali ordinarie, risorse comunitarie e del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
In particolare, per il Molise, il Contratto istituzionale di sviluppo firmato l’11 ottobre 2019 dall’allora Presidente del Consiglio Conte, dall’ex ministro per il Sud Provenzano e dall’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, consiste in interventi immediatamente realizzabili – tramite il finanziamento di 153 progetti per complessivi 220 milioni di euro – che spaziano dal rafforzamento delle infrastrutture alla riqualificazione dei borghi, alla tutela e al recupero storico-artistico dei percorsi tratturali, alla realizzazione di poli di attrazione culturale. Tuttavia, l’Acem-Ance Molise ha rilevato come le prime aggiudicazioni dei bandi per la nostra regione “siano avvenute con una media dei ribassi pari al 30% anche per gli interventi di opere edili. Una circostanza che, per la sua elevatezza, pone seri interrogativi sull’eventualità che i lavori possano essere realizzati realmente a regola d’arte e senza contenziosi e inconvenienti vari, tipici delle situazioni in cui i ribassi di aggiudicazione sono troppo alti. Inoltre, molti dei bandi sono stati assegnati ad aziende non del territorio”.
Per far fronte a queste problematiche, la proposta è quella di prevedere l’obbligatorietà della presa di visione dei luoghi e dei documenti di gara ad opera del legale rappresentante o direttore tecnico dell’impresa, per una più puntuale e corretta conoscenza dei lavori da eseguire (ai sensi dell’art. 79, comma 2, del Codice appalti, d. lgs. 50/2016); l’utilizzo dell’offerta economicamente più vantaggiosa quale criterio di aggiudicazione, sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo (artt. 36, co. 9 bis, 95 e 148, co. 6, del Codice dei contratti); e infine un termine di quindici giorni per la presentazione delle offerte della pubblicazione del bando. “Tali misure – sottolinea il senatore – creerebbero occasioni di lavoro per le imprese locali, rivitalizzando l’economia regionale con positive ricadute su tutta la filiera edile. Per questo – conclude Ortis – ho chiesto al ministro Giorgetti di chiarire se il Governo intenda adoperarsi per adottare iniziative ad hoc per i bandi di gara del CIS Molise, utilizzando l’offerta economicamente più vantaggiosa quale loro criterio di aggiudicazione e prevedendo l’obbligatorietà della presa di visione dei luoghi e dei documenti di gara ad opera del legale rappresentante o direttore tecnico dell’impresa”.