A un anno dalla pandemia situazione ancora più critica
Esattamente un anno fa, era il 2 marzo del 2020, che in Molise si registrava il paziente numero 1 . Una donna, di Montenero di Bisaccia giunta alle 14.30 all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso che accusava sintomi febbrili e tosse. L’esito del tampone ne confermava la positività al virus. Un calvario per la signora Lucia che trascorse 20 giorni in terapia intensiva, alla fine riuscendo a battere il Covid, venendo fuori dall’incubo.
Chi dall’incubo ancora non esce è il Molise. Che dopo esattamente un anno si trova in una situazione di assoluta emergenza. Con ospedali al collasso, tende da campo a Termoli, container per terapia intensiva al Cardarelli, elicotteri che trasportano fuori regione pazienti, denunce di familiari, inchieste aperte e un contagio che proprio a distanza di un anno sta manifestando tutta la sua forza dirompente. In questi dodici mesi, purtroppo, in regione si è fatto troppo poco e quanto fatto con molta approssimazione. A partire dalla vessata questione della mancata apertura dell’ospedale Vietri come Centro Covid mentre fermi i lavori per il padiglione al Cardarelli. Tanto che ancora oggi il Molise è l’unica regione d’Italia a non avere un ospedale Covid dedicato. Ritardi, lentezze, burocrazia, litigi, dispetti, bassezze e incompetenze. Con i cittadini molisani uniche vittime. E, ora, in campo la Croce Rossa e l’Esercito. Per non soccombere definitivamente. Intanto, il Molise ha tra le percentuali più alte di decessi per Covid in Italia e sino ad oggi sono stati quasi 370 i molisani che non ce l’hanno fatta. E a distanza di un anno dall’inizio dell’inferno, Il Molise si ritrova, pure, in zona rossa. Un bilancio troppo pesante dovuto a nullità presuntuose.