L’ASSESSORE NIRO SI DIMETTE MA NON SE NE ACCORGE NESSUNO

Alla fine l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Vincenzo Niro, ha dovuto lasciare. Dimettersi per non fare entrare in consiglio regionale Antonio Tedeschi che sarebbe stato il consigliere supplente e primo dei non eletti della lista dei Popolari. Lo ha fatto – ha dichiarato – per lealtà al partito perchè tedeschia si sarebbe posto al di fuori della maggioranza che ancora sorregge il presidente della giunta regionale, Donato Toma. E l’assessore Niro ha ritenuto di proseguire nel suo viaggio politico di affiancamento al presidente Toma fino alla fine della corsa. Una corsa, però, costellata anche da incidenti politici. Come quello legato alla bocciatura in consiglio regionale del piano dei trasporti a dicembre 2019 che segnò anche il ritiro della delega ai trasporti allo stesso Vincenzo Niro da parte di Donato Toma. E Niro restò solo con la delega all’assessorato ai Lavori pubblici. Ma con opere ferme e non cantierizzate e problemi dovuti per la fondovalle Rivolo con otto chilometri da completare e definanziato per 40 milioni di euro. Al pari del mancato abbattimento dell’hotel roxy a Campobasso per la realizzazione della nuova sede della regione. Senza considerare la circumlacuale sul lago di Guardialfiera anche questa opera progettuale definanziata. Una serie di opere che avrebbero atteso di entrare in cantiere ma che restano ancora una volta ferme e, addirittura, definanziate per non perdere i fondi fermi da anni. E, ora, le dimissioni da assessore ma come consigliere rientrato in aula a spada tratta a continuo sostegno del presidente Toma. Della serie se mi lasci non vale