CAMPOBASSO, IN UNO STABILE DI VIA CONTE VERDE GELATINA DA CAVA PER OLTRE UN QUINTALE
Un quantitativo di esplosivo composto da dinamite per un peso complessivo di circa un quintale e 100 quello che gli artificieri dei Carabinieri del nucleo di Chieti hanno recuperato in una cantina di uno stabile in via Conte Verde a Campobasso. Una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso quatnti abitano in zona che è stata fatta sgomberare per motivi di sicurezza. Lo stabile, pignorato un ventennio fa ad un’impresa fallita, era rimasto praticamente vuoto fino a qualche tempo quando un appartament è stato posto in vendita in attesa di procedere con il secondo. E proprio a seguito di questo secondo provvedimento adottato che, aprendo lo scantinato posto nel sottoscala dello stabile ci si è avveduti che all’interno di buste di plastica erano presenti contenitori di cariche esplosive di dinamite abutualmente utilizzate nelle cave. Da qui l’allarme e il pronto intervento di Carabinieri, Polizia e Vigili del fuoco che hanno fatto evacuare i residenti delle abitazioni prossime ai 100 metri e interdetta la strada alla circolazione pedonale e veicolare. Sono dovuti intervenire gli artificieri dei Carabinieri che hanno effettuato un controllo di quanto stipato nel vano scantinato relazionando che si trattava di candelotti di gelatina da cava che, con molta probabilità, erano presenti in quella cantina da anni visto e considerato che iniziavano a trasudare diventando, così, estremamente pericolosi. Da questo momento è iniziato un lungo e lento trasporto del materiale da parte degli artificieri presso una cava dismessa posta a pochi chilometri da via Conte Verde sulla vecchia strada che porta all’ospedale Cardarelli. All’interno dello stesso locale sono state rinvenute anche le realtive micce e i detonatori che erano conservati in altri contenitori. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, quel materiale sarebbe stato posto in quel locale oltre un ventennio fa quando operava all’interno dello stabile un’impresa poi risultata fallita. Successivamente, deceduto il titolare, e posto i sigilli alla struttura nessuno più avrebbe controllato cosa all’interno di quel locale fosse conservato. Fino alla fortuita scoperta dovuta alla necessità di sgomberare lo scantinato. Da qui l’allarme fino all’intervento degli artificieri.
Con molta probabilità sarà aperta un’inchiesta nei confronti, al momento, di ignoti per fare chiarezza su una vicenda che avrebbe potuto avere conseguenze pesanti considerando che si trattava di oltre un quintale di dinamite e che, considerato il tempo trascorso, o principi di incendio nei paraggi avrebbe provocato danni pesanti ai fabbricati nel raggio di cento metri.