Tredici anni di Commissariamento per la Sanità molisana
Resta aperta la questione sul piano operativo sanitario del Molise. Un documento programmatico che prevede ulteriori tagli ai servizi e che è stato contestato da associazioni e comitati. Ma un interrogativo che si va ponendo in questi giorni. Il Molise è ancora in piano di rientro e con un commissario e un sub a continuare a portare avanti le disposizioni in merito. Ma cosa hanno prodotto i commissari e i sub commissari ad acta nominati dal governo dal 2009 ad oggi? Nulla, se si guarda alla mancanza di Piani sanitari e del disavanzo che è continuato a salire e non a scendere così come sarebbe dovuto essere nelle more del commissariamento. Era il maggio 2009 quando per cercare di porre in essere le misure adatte a contenere il disavanzo veniva nominato commissario, Michele Iorio e sub commissario Isabella Mastrobuono. Solo il primo passaggio che si sarebbe riportato per tutti questi 13 anni fino alla nomina di Donato Toma e sub commissario Giacomo Papa. Ma in tutti questi anni il disavanzo ha sfondato il muro dei 100 milioni di euro e non è stato possibile coprirlo nonostante i tagli continui e costanti di servizi e prestazioni nelle strutture ospedaliere. Nel frattempo, però, i commissari esterni e i sub commissari sono costati in questi 4 anni qualcosa come 4 milioni di euro a carico del bilancio della sanità molisana. Questo è l’unico dato certo del passaggio di queste figure volute dai vari governi nel corso degli anni e che ora, stante i risultati di mancato rientro dal debito, sono responsabili di quanto accaduto. Al pari dei vertici regionali che, pure, hanno ricoperto tale ruolo. Perché, mentre i cittadini molisani, sono stati privati dei servizi i soldi per pagare le spettanze a commissari e sub commissari sono comunque usciti.