CONVENZIONE ASREM 118, SI RIAPRE IL BRACCIO DI FERRO
Era il 22 ottobre dello scorso anno quando le sirene delle associazioni del servizio di emergenza 118 furono fatte suonare nel corso della protesta dinanzi al consiglio regionale contro la proposta di convenzione stilata dall’Asrem per garantire l’attività di emergenza sul territorio. Dopo una serie di incontri e confronti il provvedimento fu bloccato. Poi, nessun atto ha fatto seguito. Oggi, l’Azienda sanitaria locale è tornata alla carica e ha riproposto, praticamente, lo stesso atto con qualche correttivo addirittura peggiorativo. Il nuovo regolamento che disciplina i rapporti in convenzione con le organizzazioni che gestiscono il Servizio 118, come deliberato del Direttore Generale dell’Asrem prevede il taglio di oltre il 50% dei rimborsi destinati agli operatori volontari del servizio di emergenza 118 che rischia di rendere economicamente insostenibile la loro attività. Prima erano 51 euro a turno adesso si è scesi a 22. Sempre nella convenzione sono previsti, poi, tagli del 50% per la quota parte per l’acquisto delle ambulanze e per i costi della loro manutenzione. Il costo medio di un’ambulanza di tipo A è di 75.000 euro, di tipo B di 50.000 euro per cui diventa difficile per un’associazione caricarsi una spesa di 35.000 euro per coprire la differenza. Tagli anche per le manutenzioni delle ambulanze (che prevede oltre alla normale manutenzione del motore e della carrozzeria anche i controlli periodici di tutte le apparecchiature tecnologiche necessarie alla sicurezza del paziente e del personale volontario) ha generalmente un costo di 10.000 euro. Il bando prevede un rimborso spese per la manutenzione di soli 2.250 euro. Così, ora, si corre il rischio di tornare ad ottobre dello scorso anno e dal 1 giugno il servizio 118 potrebbe proprio fermarsi.