SEMPRE PIU’ ATTIVITA’ ECONOMICHE A RISCHIO USURA
Tra i fenomeni che determinano l’esposizione al rischio usura la liquidità è il discrimine tra mantenere l’attività delle imprese o chiuderla. E’ stata Confcommercio a livello nazionale a rilanciare la questione del rischio usura sui territori e anche in Molise il problema si pone con forza per le difficoltà dovute al mancato accesso al credito. Per l’economia regionale, segnali in questa direzione sono stati evidenziati anche dalla Direzione investigativa antimafia nell’ultima relazione al Parlamento.
“Il perdurare dei disagi imposti dalla situazione pandemica – si legge nel documento della Dia – potrebbe agevolare forme di assistenzialismo alternativo spingendo privati e aziende in difficoltà economica a ricercare rapidi ‘sostegni’ finanziari che hanno inevitabilmente portato i sodalizi ad acquisire il controllo di imprese ed esercizi commerciali attraverso le prevedibili condotte intimidatorie al fine di attuare il reimpiego di capitali illeciti”.
Tra l’altro, ricordiamo, il Consiglio regionale aveva oltremodo istituito anni addietro una specifica commissione speciale di studio del fenomeno della criminalità organizzata in Molise. Quelle conclusioni, che spingevano verso un utilizzo della programmazione dei fondi POR FESR, FSE per sostenere il settore delle imprese, sono state disattese. Ora, sono interi comparti economici ad essere più vulnerabili dinanzi alla crisi di liquidità verso i quali le realtà criminali orientano i propri interessi.