FRESILIA, LA STRADA DEGLI ASSURDI
Torna in cronaca in questi giorni la vicenda della strada Fresilia. Ovvero del completamento del terzo lotto per i quali quattro anni fa vennero stanziati dal governo 40 milioni di euro per gli 8 chilometri mancanti per il collegamento viario da Frosolone alla fondovalle verrino. Il completamento avrebbe permesso ad Agnone un collegamento di mezz’ora con Campobasso e, soprattutto, togliere dall’isolamento la parte dei comuni del Molise centrale interno. La Regione ritenne di dovere riconoscere come soggetto attuatore dell’opera l’amministrazione provinciale di isernia. Questa, dette mandato per lo studio di fattibilità tecnica ed economica ma già allora i tecnici estensori dello studio ritennero di dovere sottolineare come il tracciato previsto e, nello specifico in territorio di Bagnoli del Trigno, ci fossero due vincoli: quello ambientale dello stato e l’altro paesaggistico della regione. La Provincia, però, invece di procedere ad una modifica del tracciato o ad avviare le richieste di varianti dei piani preferì procedere con il progetto come preliminarmente stilato affidando la progettazione definitiva ad uno studio romano. Ora, però, per quel doppio vincolo non superato l’opera non può entrare in cantiere. Tra l’altro, stanno scadendo i tempi per il mantenimento del finanziamento per cui la Regione, alla quale i soldi sono stati inviati dal governo quattro anni fa, deve riprogrammarli per non perderli. Significa, tecnicamente, che dovrà prevedere l’utilizzo dei 40 milioni per altra opera pubblica. Salvo, poi, a reperire nuovamente i fondi per il completamento del terzo lotto della Fresilia. Ma perchè la Provincia di Isernia, già tre anni fa, non ha provveduto alla modifica del tracciato? Perchè ostinatamente ha seguito quella procedura pur sapendo dei vincoli statali e regionali? Interrogativi che dovrebbero portare all’accertamento di responsabilità. Mentre il Molise interno è sempre isolato