Neurochirurgia al collasso. I medici del Cardarelli scrivono a Florenzano
Torna a scoppiare il caso di Neurochirurgia all’ospedale Cardarelli di Campobasso soppressa nel febbraio 2017 e i tre medici in servizio vennero assegnati al dipartimento di chirurgia. Una lettera, oggi, di due dei professionisti in servizio, indirizzata al direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, torna a porre la questione dell’impossibilità di potere proseguire nell’attività perché diventa veramente difficile garantire il servizio con sole due unità in servizio impossibilitati ad una costante presenza in turno sotto forma di pronta disponibilità tutti i giorni e senza possibilità di recuperi e riposi. L’Asrem, così come sta facendo da qualche anno a questa parte, procede attraverso convenzioni con altre strutture ospedaliere per cercare di porre rimedio alle criticità in essere. Per sopperire alla situazione l’Asrem, infatti, ha provveduto ad una convenzione con l’Asl di Avellino, per turni di guardia medica di 12 ore retribuite a gettone di un neurochirurgo, proveniente dalla Campania per coprire le ore notturne, a supporto di quelli in servizio presso l’azienda molisana. Solo che nel corso del tempo i professionisti provenienti dalla Campania si sono assottigliati nei numeri e oggi non riescono più a coprire i turni lasciando i due neurochirurghi molisani a lavorare sette giorni su sette. Aspetto grave, poi, denunciato sempre nella lettera l’impossibilità di intervenire su eventuali pazienti intrasferibili che dovessero essere ricoverati al Cardarelli. Per questo, chiudono nella nota i neurochirurghi del Cardarelli, la loro opera dovrà limitarsi esclusivamente all’attività ambulatoriale o consulenze presso il pronto soccorso o altri reparti ma non più ad interventi ma solo come consulenza . vale a dire avere completamente sguarnito ulteriormente l’ospedale cardarelli di Campobasso.