In Emilia si propone la quarta corsia. In Molise a malapena una
Tre semafori su Liscione che fanno imbufalire gli automobilisti, l’ennesimo incidente per la carreggiata ristretta e al termine dei lavori una strada sempre uguale. Infrastrutture carenti, spopolamento, servizi inefficienti. Si può immaginare uno sviluppo? Di converso, in altre parti del territorio italiano c’è chi chiede la quarta corsia. E’ quanto viene dall’Emilia dove si pensa a costruire un percorso futuribile. Dalle parti nostre, invece, continuiamo a buttare soldi su soldi per strade impossibili, non più in linea con le attuali esigenze di spostamento e trasporto merci. Sembra un paradosso, purtroppo è la realtà che incoccia i fatti. La Bifernina ma senza parlare della statale verso Roma sono strade, ormai, superate dal tempo. Che hanno avuto una loro storia ma che, oggi, sono diventate pericolose e impercorribili. Non è un caso che sempre più corrieri vengono a scaricare merci con difficoltà e, se possono, non arrivano proprio. Non a caso spedizionieri hanno abbandonato le sedi a Campobasso. E nessuno sembra accorgersi di quanto accade preferendosi gloriare per interventi che l’Anas continua a fare, dispersi negli anni, sul Liscione o per qualche altro tratto di strada. E continuando a imprecare contro semafori e carreggiate a una corsia teatro sempre più spesso di incidenti. Tutto questo grazie a una classe politica miope, inetta, incapace di programmare.