GARE APPALTO CONSIP, LA DISTRUZIONE DELLE IMPRESE LOCALI
Le gare di appalto che hanno interessato la digitalizzazione del centro unico prenotazioni dell’asrem, quella dei servizi di pulizia degli ospedali ed edifici Asrem bandite e non portate a termine per girare tutto al Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, sta mettendo in ginocchio le imprese locali.
In particolare, l’applicazione del sistema delle convenzioni quadro con la centrale acquisti nazionale, anche quando non ve n’è l’obbligo, e il mancato avvio operativo della centrale unica di acquisto regionale, così come è stato registrato in occasione dei bandi di gara riportati per l’Asrem, creano gravi effetti distorsivi del mercato, con pesanti ricadute negative sulle piccole e medie imprese locali.
Infatti, in nome di un risparmio della spesa che in realtà è solo ipotetico, gli appalti di forniture di beni e servizi e di manutenzioni vengono affidati per il tramite della Consip, quindi di fatto a grandi imprese di fuori regione che, per bene che vada, li affidano in subappalto alle aziende locali, con il risultato di ridurne drasticamente lo spazio competitivo e i margini di guadagno.
Ma se proprio tutto questo è vero perché non si è proposto di utilizzare comunque i prezzari di riferimento della Consip, in modo da raggiungere ugualmente il risultato del risparmio di spesa, senza tuttavia rivolgersi alla Consip ma utilizzando direttamente le imprese locali?
Anche perché, diversamente non esiste risparmio, atteso che lo stesso viene scaricato sugli ammortizzatori sociali cui le aziende locali sono costrette a ricorrere per i propri dipendenti grazie al sistema Consip.
Troppi interrogativi, però, su quelle gare di appalto indette e non portate a termine.
E l’economia muore