Toma non voleva apertura del Vietri già dal 5 Giugno 2020
Era il 14 luglio 2020 e il Presidente della Regione Abruzzo – Marco Marsilio- inaugurava il Covid Hospital di Pescara, precisando: “I fondi sono stati stanziati dalla Protezione civile e dall’ASL di Pescara. Abbiamo preso un locale abbandonato e siamo riusciti in meno di 90 giorni a creare un centro di eccellenza, con 180 posti letto tra terapia intensiva e sub intensiva, una struttura capace di fare fronte alle emergenze”. Era proprio quello che nel Molise tutti i benpensanti avrebbero voluto da un anno a questa parte per il “Vietri” di Larino. E il caso torna a scoppiare a seguito della pubblicazione della lettera a firma del presidente Donato Toma del 5 giugno 2020, indirizzata al commissario Angelo Giustini, nella quale sottolineava come non fosse possibile la realizzazione del centro covid al Vietri di Larino. Nonostante nelle sedute del 6 aprile e del 5 maggio del 2020 il consiglio regionale del Molise avesse votato all’unanimità la scelta del Vietri di Larino quale Covid Hospital e centro interregionale per le malattie infettive, scelta sostenuta anche da 118 sindaci su 136 coordinati dal sindaco di Larino Pino Puchetti. Peraltro lo stesso Toma aveva sempre dichiarato pubblicamente, che lui era favorevole al progetto Vietri ma che il tutto dipendeva dai vertici romani. Questa lettera, però, ha prodotto nei mesi successivi una vera e propria catastrofe sanitaria in questa Regione. Mentre i lavori al padiglione dell’ex Hospice del Cardarelli restano fermi e solo ieri, il consorzio di imprese ha ritenuto di dovere accettare con riserva i lavori nonostante le criticità del progetto denunciate e ribadite nella lettera indirizzata all’Asrem proprio nella giornata di ieri. Ma i ritardi accumulati faranno slittare ulteriormente i tempi