FANELLI: LA RIELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE OCCASIONE PER RILANCIARE L’ASSISE
“È previsto per domani il rinnovo dei vertici del Consiglio Regionale del Molise. Un passaggio politico\istituzionale che oggi, in piena pandemia, può apparire stridente con il sentimento popolare e poco rilevante rispetto alle vere esigenze del momento. Proprio per questo, affinchè il Consiglio possa e debba occuparsi di ciò che è veramente importante per i cittadini, partecipiamo a questo adempimento non solo con l’obiettivo di rinnovare le cariche, ma soprattutto con la ferma intenzione di ridare centralità alla massima Assise regionale, da due anni e mezzo lontana dal ruolo che lo Statuto della Regione le assegna”. Lo scrive il consigliere regionale, Micaela Fanelli. Perché il Molise ha bisogno di un Consiglio nel pieno delle sue funzioni, soprattutto di quelle attinenti alla programmazione e alla pianificazione strategica, di leggi di sistema e di riforma degli asset più importanti. Ha bisogno di una visione. Ha bisogno di ragionare delle questioni vere e sentite a partire da quelle della sanità, del lavoro, dell’economia. In una parola, la massima Assise regionale ha bisogno di cambiare e contare. Per questo accanto al tema del rinnovo delle cariche, poniamo la questione di quale ruolo del Consiglio per quale futuro della nostra regione. Noi pensiamo che occorre avere la schiena dritta, occorre una accelerazione dei provvedimenti necessari ed urgenti, occorre un nuovo e più importante rilievo politico.
Le regioni quest’anno festeggiano i 50 anni dalla loro istituzione. Il covid non ci sta consentendo neanche di tracciare un bilancio, di avviare un ragionamento compiuto per individuare i nuovi obiettivi. Eppure il check up di metà mandato ce lo impone.
Il regionalismo nella forma attuale ha mostrato il fianco anche durante questa pandemia. Pensiamo alla gestione della sanità. Così non va e il nostro dovere di rappresentanti politici non è solo quello di pensare all’architettura del Consiglio, ma di costruire un sistema istituzionale migliore, più moderno, più giusto ed equo.
Occorre un regionalismo nuovo e cooperativo. Che generi meno conflitti e più sistema. Lo chiede Mattarella. Lo chiedono i cittadini.
E lo chiedo come Consigliere regionale e capogruppo del Partito Democratico: un Consiglio che funga da collante e cinghia di trasmissione. Che si ponga come un fattore di cambiamento e proposta anche verso gli altri livelli di governo: verso Roma (per le necessarie riforme) e nella nostra regione con i metodi giusti: la salvaguardia del principio partenariale e della parità di genere e i relativi soggetti di rappresentanza che nel Consiglio dovrebbero trovare il proprio punto di raccordo. Sarebbe servita sicuramente una Commissione per la pandemia per aiutare a raccordare le proposte e i soggetti.
È questa ricerca di una rinnovata centralità per la seconda parte del mandato che dobbiamo assolutamente provare a rispettare insieme. Solo così ci rispetteranno anche i cittadini.
A chi rivestirà i nuovi incarichi rivolgo questo appello e faccio questo augurio. Non possiamo balbettare. Il Consiglio deve contare. E deve contare come collegialità, come funzione e istituzione. Questo il vero tema.
Molto di più di un nome e di un cognome”.