Al Ministero della Salute due piani Covid dal Molise: Vietri o Cardarelli
Non si placa l’instabilità politica molisana. Da settimane, ormai, non si riesce a trovare una soluzione condivisa riguardo il progetto di rafforzamento della rete ospedaliera regionale. Sono due le possibilità percorribili; la prima prevede l’istituzione del Vietri di Larino come centro Covid regionale e centro interregionale di malattie infettive, mentre la seconda possibilità, gradita al presidente Donato Toma, consisterebbe nel rafforzamento del Cardarelli di Campobasso quale centro Covid. Il Decreto Rilancio prevede per il Molise un finanziamento da 9 milioni di euro al fine di stabilizzare il settore sanitario. Invece di far fronte comune, appianare le divergenze in un periodo di emergenza, e presentare a Roma un progetto condiviso e stabile, il Ministero della Salute ha, nel giro di poche ore, ricevuto due progetti Covid dal Molise. Il primo, riguardante il Vietri di Larino, è stato inviato dal commissario della sanità molisana Giustini, che afferma: “L’ho fatto nel rispetto della volontà del Consiglio regionale e dei cittadini molisani che si sono espressi attraverso i Comuni e quindi attraverso i 120 sindaci. Ne ho sposato la causa, l’ho condivisa e ho inviato il piano a Roma”. Qualche ora dopo, però, è il presidente regionale Toma a trasmettere al Ministero il piano che interessa il Cardarelli di Campobasso. Queste le parole del presidente di Regione: “È un progetto completo, che individua in maniera precisa anche macchinari e personale. Ho ritenuto opportuno inviarlo al Ministero e chiedere di esaminarlo. Se il piano Larino, dovesse andar male perché, come io ritengo, non sarà valutato in linea con le indicazioni di Roma c’è quest’altro che è perfetto. Se invece il piano Vietri va bene, lo attueremo. È inesatta, dunque, l’affermazione secondo cui l’unica proposta trasmessa al Ministero sia quella relativa alla realizzazione di un Centro Covid-19 presso la struttura ospedaliera Vietri di Larino. Chi l’ha fatta, evidentemente, non è a conoscenza della reale situazione”. Quel che è certo sarà la sorpresa del Ministero alla ricezione dei due progetti, i quali rendono lampante una divergenza ed una stasi politica regionale inammissibile in un periodo emergenziale, soprattutto se l’oggetto del dibattito riguarda il settore sanitario.