Trasporti: lettera aperta all’assessore Vincenzo Niro
Così la lettera di Faisa Cisal; Filt Cgil; Ugl; Uil Trasporti:
“Egregio Assessore Niro, nell’anno appena trascorso, abbiamo voluto rimarcare che anche la SATI, una società che esercita il numero dei km ritenuti ottimali, secondo i paladini dell’efficienza delle medie imprese (fino a 4 milioni/km), non è stata in grado di pagare, secondo contratto, la tredicesima. A parte la goffa replica della società che, nel tentativo di giustificarsi, non ha fatto altro che confermare dati incontrovertibili, cioè il versamento del contributo regionale su base mensile, contrariamente a tutte le altre regioni, l’arretrato di una sola mensilità (perché dicembre va liquidato a Gennaio), il rateo mensile delle tredicesime spalmato sui dodici mesi, quindi quasi del tutto riscosso, l a SATI ha addossato alla regione la responsabilità di quanto successo. Nessun accenno alla incapacità di fronteggiare il minimo ritardo del contributo regionale e delle malsane giustificazioni alla base della non eccessiva dimensione dei lotti di gara. Pertanto, ci saremmo aspettati, perlomeno, una tempestiva risposta alle accuse della SATI, considerando quanto costa alla collettività tale servizio (non pensiamo sia necessario ricordarLe che il contributo pubblico per residente è fra i più alti in assoluto). Ci saremmo sentiti appagati, se solo avesse ricordato alla SATI (e ad altri) alcuni dei privilegi di cui gode, tipo la sovra compensazione del contributo chilometrico e del pagamento mensile del corrispettivo, contrariamente alle altre realtà nazionali. Ci saremmo sentiti garantiti e soddisfatti anche se avesse solo sanzionato la SATI, per mancato rispetto della normativa del C.d.S. (l’autista impegnato per oltre 11 ore di guida giornaliere, che Le abbiamo segnalato, è un attentato alla sicurezza; è vero che i fautori del doppio lotto la chiamerebbero flessibilità, ma secondo il nostro parere è solo una violazione di legge), ma anche di questo non ci risulta traccia. Per quanto concerne il discredito sulla SATI, non è senz’altro la auto-dichiarazione di saper fare che può modificare l’immagine di una società, ma solo un corretto e competente comportamento perseguito nel tempo. Eppure, quando Lei si è insediato nella carica ricoperta, Le abbiamo, sinceramente, anche augurato buona fortuna, in considerazione del difficile e contrastato compito che avrebbe dovuto affrontare, e riponevamo in Lei anche fiducia. Purtroppo, nel corso del tempo, tale fiducia non solo non è stata ricambiata, ci si accusa di vacuità nelle richieste, ma è stata posta a dura prova, in considerazione del mancato accoglimento di alcune nostre legittime istanze e della inconsistente ed ingiustificata proposta del doppio lotto di gara. Non solo, che dire dell’assenza di replica alle incaute affermazioni di un esponente di rilievo del settore, Giuseppe Larivera, quando afferma pubblicamente di aver appoggiato l’elezione dell’attuale governo regionale e che il 40% degli autobus circolanti non sarebbe buono nemmeno per lo sfasciacarrozze (Le ricordiamo anche della vendita di autobus più recenti per sostituirli con altri più obsoleti). Incredibilmente, tali mezzi, nell’indifferenza completa, continuano a circolare, con l’aggiunta della pericolosità degli stessi, viste le condizioni deteriorate (le gomme lisce, considerate le probabili future avverse condizioni atmosferiche, sono estremamente pericolose). Ebbene, da quanto precede e per i numerosi rilievi, che andiamo da tempo denunciando, appare evidente che PERSISTE UN SISTEMA IMPRENDITORIALE ASSOLUTAMENTE INADEGUATO PER IL SETTORE e che dal bando di gara e dall’auspicato processo di una vera liberalizzazione del settore derivi l’unica possibilità, auspicata dai sindacati senza mezzi termini, che a gestire il trasporto pubblico in Molise siano nuove imprese. Non ci sono alternative, solo l’intervento di imprese di rilievo e di riconosciuta capacità, permetterà di assicurare un servizio efficiente e di qualità per i cittadini, oltre al rispetto dei contratti, delle regole e delle condizioni di lavoro. In definitiva, con la presente sollecitiamo le istituzioni, non solo la Sua, a predisporre una necessaria e s eria riflessione sulla situazione attuale del T.P.L. in Molise, perché la condizione è realmente grave e s olo sviscerando compiutamente il problema è possibile proporre soluzioni”.