Il degrado di Altilia, uno schiaffo a una intera regione
Mentre il Polo museale regionale viene aggregato all’Abruzzo, Altilia continua a vedere erbacce coprire la storia. Erba altissima perché non è stata tagliata. E tanta delusione da parte dei visitatori. Il sito archeologico di Saepinum-Altilia è una delle più antiche e vere testimonianze di vita del popolo sannita che si è dovuto plasmare sotto l’egemonia dei bellicosi romani. A cominciare dal III secolo a.C. Porte, torri, cinta muraria, teatro, basilica, terme, concerie, raccontano il vissuto di popolazioni che per molti secoli hanno dettato le regole di vita, che oggi paradossalmente ancora abbiamo in uso. Eppure, se un tempo, lo sfarzo architettonico, il decoro, il rispetto, erano il rigore, che si incarnava nell’animo umano dell’uomo romano, oggi, quei valori si sono trasformati in un peso economico, in un grattacapo per chi dovrebbe manutentere e valorizzare il tesoro che il Molise ha sotto il naso, ma che forse non profuma di pecunia. Valorizzare, non significa soltanto dare un valore storico, ma fare in modo che sia usufruibile a quanti hanno il desiderio di apprezzare il patrimonio archeologico, storico e artistico di Saepinum- Altilia. Eppure, l’intera area è ricoperta da erbacce infestanti che cancella la bellezza della storia. Tanto da rendere problematica la visita completa della stessa area anche per evitare di imbattersi in una neonata colonia di rettili, più o meno pericolosi. Possibile che si pensa a tagliare istituzioni ma non a tagliare, più semplicemente, l’erba?