‘Alcatraz’: duro colpo allo spaccio di droga in città
CAMPOBASSO. Conferenza stampa questa mattina presso l’Aula Magna della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato “G. Rivera” di Campobasso tenuta dal Procuratore della Repubblica dott. Nicola D’Angelo, il Sostituto Procuratore dott. Giuliano Schioppi ed il Dirigente della Squadra Mobile Vice Questore della Polizia di Stato dott. Raffaele Iasi per rendere noti i dettagli dell’operazione ‘Alcatraz’ contro lo spaccio di droga. L’operazione ‘Alcatraz’ coordinata dalla Procura della Repubblica del Capoluogo, con l’impiego di personale della Squadra Mobile e degli altri Uffici della Questura, del Posto Polfer di Campobasso, nonché di unità cinofile e del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara ed un elicottero della Polaria di Napoli ha preso avvio da quanto accadeva all’interno del carcere di Campobasso dove arrivavano le sostanze stupefacenti. Da qui il nome dell’operazione che ha portato all’emissione di sette misure cautelari personali e due misure reali: sequestri preventivi di circa cinquantamila euro e di un veicolo utilizzato per il rifornimento di droga da San Severo e Napoli a Campobasso e provincia e a Giuliano in provincia di Napoli . L’indagine trae origine da controlli effettuati a fine maggio 2018 dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Penitenziaria a seguito del rinvenimento di droga e apparecchi cellulari lanciati o comunque introdotti dall’esterno della struttura carceraria nei cortili interni ed utilizzati da alcuni detenuti, a seconda dei casi, per il consumo personale, lo spaccio nel penitenziario e la comunicazione con i referenti esterni, ad opera di esponenti di un “clan” familiare che nella città di Campobasso era dedito all’attività di spaccio di droga, quale unica fonte di sostentamento ed arricchimento. Ad avere un ruolo di spicco era in particolare una donna il cui marito attualmente si trova già in regime di detenzione all’interno del carcere. I guadagni arrivavano anche a tremila euro al giorno ed era la stessa donna a condurre un tenore di vita altissimo tanto da spostarsi all’interno del Capoluogo solamente in taxi e a mangiare spessissimo nei migliori ristoranti. La stessa non esitava durante l’attività di spaccio a servirsi del figlio piccolo di soli quattro anni utilizzandolo per il trasporto delle sostanze. Cocaina, eroina, hashish, marijuana, metadone e suboxone le sostanze sequestrate – realizzate attraverso l’instaurazione di un sodalizio criminoso con altri soggetti locali. Nel corso dell’attività sono state documentate circa 400 cessioni di stupefacente per un totale di 2500 dosi.