SANITA’, CHI FRENA SUL PIANO DI RIENTRO?
Perchè il Ministero dell’Economia e delle Finanze ancora non si esprime sul Piano di Copertura del disavanzo pregresso del Servizio Sanitario Regionale al 31 dicembre 2023 presentato lo scorso 20 febbraio dalla Regione Molise? E’ l’interrogativo che pesa in queste ore anche perchè il timore è che potrebbero esserci spinte per ritardarne l’approvazione se non addirittura frenarlo del tutto. Il Piano, richiesto dalla Legge di Bilancio 2025 a cui ricordiamo è vincolata l’erogazione dei 90 milioni di euro, delinea una strategia di risanamento decennale, subordinata all’approvazione del Ministero prima di essere contenuta in una proposta di legge della Giunta regionale. Al 31 dicembre 2023, il disavanzo certificato ammonta a 133,35 milioni di euro, ridotto a 121,2 milioni grazie a stime di gettito derivanti dall’aumento di IRAP e addizionale IRPEF. La sua estinzione potrà essere raggiunta grazie al Piano di Copertura da realizzarsi secondo le modalità e i tempi di attuazione stabiliti. Se il Piano dovesse essere accolto, il risanamento del deficit sanitario rientreerà nel Programma Operativo 2025-2027, che dovrà prevedere: Razionalizzazione della spesa sanitaria, tramite tagli agli sprechi e centralizzazione degli acquisti. Monitoraggio costante da parte del MEF e degli organismi tecnici. Rispetto delle direttive UE sui tempi di pagamento. Le azioni di razionalizzazione della spesa, non dovrebbero comportare riduzioni di personale o tagli ai servizi. L’efficacia dipenderà anche dalla capacità della Regione di generare gettito aggiuntivo e mantenere il controllo della spesa. Ma chi starebbe frenando la risposta del Ministero? E’ questo l’interrogativo di queste ore anche per potere uscire, al più presto, dal commissariamento della sanità