ACQUA IN PUGLIA DAL LISCIONE. MA LA REGIONE NON PAGA I RISTORI DI OCCHITO PER 100 MILIONI DI EURO
Resta aperta la guerra dell’acqua tra la Puglia e il Molise. In ballo, tra i 20 e i 50 milioni di metri cubi d’acqua da prelevare, in direzione Puglia, dall’invaso del Liscione. Questa la richiesta fatta dal presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano al governo. Un film, già visto, e che ora torna con maggiore forza per le criticità dovute alla mancanza di acqua nella diga di Occhito. In ballo, però, sono proprio i 20 milioni di metri cubi d’acqua che da questo invaso non sono mai stati rilasciati in favore del Molise dal 1978, anno in cui fu sottoscritto il patto tra le due regioni. In mancanza di quel rilascio di acqua, la Regione Puglia dovrebbe dare come ristoro al Molise una cifra che potrebbe sfiorare i 100 milioni di euro, visto che dal 1978 non è mai stato riconosciuto alcun ristoro da parte pugliese. Diversamente dal comportamento avuto dalla Puglia rispetto alla Basilicata che ha ottenuto (primo caso in Italia) un accordo di programma in cui è prevista la compensazione ambientale, ovvero un corrispettivo per lo «sfruttamento» delle risorse del territorio. Soldi che almeno sulla carta devono essere usati per opere di miglioramento delle infrastrutture. Per il Molise, invece, non si è avuto analogo comportamento. E il caso di Occhito è esemplare per i mancati ristori della Puglia al Molise proprio mentre incombe la nuova richiesta di acqua questa volta da prelevare all’interno dell’invaso del Liscione.