60 ANNI REGIONE MOLISE, IL CASO PALLANTE
E torna in queste ore a riemergere la questione dei 60 anni di autonomia della regione Molise. Ricordate? Il 21 dicembre scorso al teatro Savoia di Campobasso l’Associazione ex consiglieri regionali del Molise in collaborazione con la nostra emittente televisiva ritenne di volere avere un momento di ricordo di quegli anni, dei protagonisti politici che quell’autonomia vollero e di quella imprenditoria che ha determinato la crescita e lo sviluppo del territorio molisano. Iniziativa, però, che non fu gradita dal presidente del consiglio regionale, quintino Pallante, che ritenne in apertura della seduta consiliare del 20 dicembre, in una scena surreale, di invitare i componenti del consiglio a desistere da qualsivoglia iniziativa rivolta a elaborare proposte alternative e organizzazione di eventi. Come dire, la manifestazione non s’ha da fare. Aggiungendo, successivamente, che sarebbe stato invitato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per celebrare i 60 anni di vita della Regione che però ha declinato l’invito. Al teatro Savoia di Campobasso il 21 dicembre i 60 anni di autonoma vita della regione Molise sono stati ripercorsi con grande successo e senza alcuna, e si sottolinea senza alcuna, contribuzione pubblica con l’organizzazione dell’associazione ex consiglieri in collaborazione con la nostra emittente. E cosa fa ora il presidente del consiglio regionale Quintino Pallante? Con delibera dell’Ufficio di presidenza numero 16 del 16 febbraio avvia un Comitato per l’organizzazione dei 60 anni di vita della Regione Molise. Ma non sarebbe dovuto essere tutto pronto? Legittimo, per carità. Ma non capimmo allora l’astio del presidente Pallante rispetto all’iniziativa fatta al Savoia e il tentativo, oggi, di mettere in campo una programmazione a 60 anni avvenuti. Quasi a volere una sorta di primogenitura rispetto a valori e storia che appartengono a tutti i molisani e non solo alla sfera istituzionale. In ogni caso, però, resta quella dichiarazione del presidente Pallante il 20 dicembre in consiglio regionale che lasciò tutti esterrefatti in un’atmosfera surreale