AGRICOLTURA, LA CIA CHIEDE INTERVENTI
Un punto sull’agricoltura è stato fatto a Campobasso dal presidente nazionale della Cia, la confederazione italiana agricoltori, Cristiano Fini. Le criticità dovute al prezzo del grano duro, la pericolosità dei cinghiali, i cibi sintetici e le difficoltà dell’agricoltura nelle aree interne i punti toccati dal presidente nazionale della Confederazione che ha invitato il governo a velocizzare gli interventi che sono in agenda. A partire, proprio, dalle aree interne che vanno spopolandosi a danno del territorio. Sul prezzo del grano duro, un’azione necessaria secondo l’Organizzazione, per far fronte alle principali cause della crisi che sta investendo le aziende del comparto, tra crollo vertiginoso del valore riconosciuto al grano duro italiano, passato in pochi mesi da 550 a 350 euro a tonnellata, e insostenibili costi di produzione, circa 1.400 euro per ettaro, quando si vende a 1.100 euro per ettaro (-300 euro). Il prezzo del grano è sceso del 40% nelle ultime settimane, mentre quello della pasta sullo scaffale è aumentato in media del 30%.
“Senza interventi immediati -ha spiegato il presidente di Cia, Fini- gli agricoltori italiani saranno costretti ad abbandonare la produzione per scarsa redditività. Chiediamo al Governo di attivare tutte le azioni possibili per il monitoraggio, la trasparenza e la tutela della qualità e delle quantità di grano nazionale utilizzato per la pasta e il pane. Ancora prima -ha aggiunto- sollecitiamo quell’equa redistribuzione del valore lungo la filiera, necessaria a riconoscere il giusto prezzo ai produttori, a tutelare la qualità delle materie prime, come di una pasta 100% Made in Italy, e a salvaguardare la tenuta del comparto agricolo nazionale”.